Monitoraggio consumi idrici, come possono agire i privati per tenere sotto controllo le perdite

L'analisi riguarda 268 alloggi per circa 800 persone

Monitorare i consumi idrici ed eventuali perdite. Per agire non bisogna necessariamente essere una utility.

Vediamo un caso reale messo in atto da un centro residenziale in provincia di Torino si è dotato un proprio sistema di valutazione basato su un foglio Excel e una analisi dei dati di ogni Comparto dotato di proprio contatore per la ripartizione dei consumi e delle spese di competenza.

Il metodo di monitoraggio, non eseguibile con sistemi elettronici (per la posizione di contatori dei Comparti in tombini stradali che schermano il segnale), è di basso costo e assicura un efficace presidio delle criticità suddette. Specie per la personalizzazione di spese più elevate a chi più consuma.

Risulta in particolare adatto a tutti i contesti medio, grandi, privi di fatturazione diretta del fornitore idrico su base di consumi di contatori personali specifici.

Il contesto dell’analisi idrica

Il centro in oggetto è composto da 28 Comparti (piccoli/medi condomini con più unità abitative), per un totale di 268 alloggi – famiglie, circa 800 persone ossia un piccolo Comune. Dagli anni ’90 la rete idrica interna è di proprietà del Centro stesso che paga i consumi idrici in base a unico contatore generale, la spesa per acqua (con tariffe recenti supera 100.000 €/anno) è circa il 40% delle spese generali del Centro.

La rilevanza della spesa e l’attenzione all’ambiente ha indotto da molti anni a un monitoraggio sistematico dei consumi, anche di ogni Comparto dotato di proprio contatore per la ripartizione dei consumi e delle spese di competenza.

Monitoraggio utile anche per individuare perdite nelle tubazioni di distribuzione nello “anello stradale” (circa 1,8 km), non attribuibili ai consumi singoli Comparti bensì da ripartite secondo millesimi di proprietà (268 proprietà).

La fatturazione del Fornitore avviene secondo scaglioni di consumo:

Il consumo dei primi 2 scaglioni corrisponde a quello annuo circa 40000 mc, riscontrabile nella realtà se in assenza di perdite. A consumi superiori, ossia oltre 419 litri/giorno (celle arancioni) per unità abitativa, corrispondono incrementi tariffari. Nel tempo le tariffe hanno subito un continuo incremento:

(NB I prezzi sono comprensivi delle spese fisse amministrative, Valori tariffari assenti in alcuni esercizi sono dovuti a consumi di scaglioni non presenti)

Quindi una indiretta azione a tutela ambientale del Fornitore: chi consuma oltre i target ipotizzati medi paga di più.

I consumi medi unitari reali variano significativamente tra i Comparti, per sprechi, perdite ecc., per cui negli ultimi 15 anni si sono messe in atto azioni più specifiche della sola lettura annua/periodica del contatore generale:

Letture trimestrali consumi del contatore generale e di quelli dei singoli Comparti

Vengono individuati i consumi medi unitari, generali e di ogni Comparto, differenziati per stagioni, consentendo di individuare:

i Comparti che consumano oltre i primi 2 scaglioni e, se il fenomeno è storicamente anomalo, precocemente una perdita interna al Comparto
lo “sfrido”, inteso come differenza tra la somma dei consumi dei singoli contatori e quella del contatore generale , inevitabile causa precisione/ tolleranza di misura di ogni contatore, anche di diversa taglia. Quando lo sfrido di stagione supera il 5-6% (7-8% in estate) vi è sempre una correlata perdita nelle tubazioni “anello stradale”

Un esempio di report, che con celle rosa (superamento primi 2 scaglioni) o rosso (superamento primi 3 scaglioni) individua criticità.

Da segnalare in alcuni casi il consumo maggiore estivo per uso giardini ecc., così come il cambiamento dei contatori dopo 15 anni che ha assicurato misure più affidabili (certificate da “sfrido” con valore tipico in assenza di perdite anello stradale), con differenze significative in incremento per alcuni Comparti, che hanno evidenziato perdite interne a Comparti via via eliminate.

Ricalcolo virtuale bolletta per singolo Comparto

Sulla base della bolletta del Fornitore è stato realizzato un foglio di lavoro excel che, utilizzando le tariffe degli scaglioni (escludendo la quota fissa per parte amministrativa, non imputabile a consumi) e i consumi annui dei singoli Comparti (da letture trimestrali), ricalcola secondo gli scaglioni di consumo progressivo la spesa di ogni Comparto. La differenza tra la somma delle spese di Comparto e le la spesa complessiva (in pratica corrispondente a spese inerenti lo “Sfrido” e le spese amministrative fisse) viene suddivisa per millesimi condominiali.

(un estratto)

Emerge la attribuzione del 88% della spesa in base ai consumi, per cui chi più consuma più paga.

I risultati ottenuti in termini di riduzione delle perdite e monitoraggio dei consumi idrici

Negli ultimi esercizi la sistematica sensibilizzazione sul tema e l’eliminazione di alcune perdite interne nei Comparti hanno portato a riduzione sprechi e perdite (riduzione complessiva dei consumi nell’esercizio appena terminato del 16%).

Fonte: Canale Energia 

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