Decreto CER: le agevolazioni per le Comunità Energetiche Rinnovabili previste nel decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica MASE sono incentrate su due misure: un incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto fino al 40% dell’investimento.
Il contributo a fondo perduto è finanziato con 2,2 miliardi di euro del PNRR.
In attesa di potere accedere al testo definitivo, nel presente articolo trattiamo alcune anticipazioni.
Le agevolazioni per le comunità energetiche: decreto CER attende il via libera della Commissione UE
Il decreto CER incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e ha l’obiettivo di favorire la nascita di 15mila comunità energetiche in Italia.
Il testo era in consultazione pubblica nel mese di dicembre 2022 e il 24 febbraio scorso il MASE ha annunciato di avere avviato l’iter di approvazione con l’Unione Europea sulla proposta di decreto CER: dovrà ora attendere il via libera della Commissione Ue necessario per l’entrata in vigore.
Le agevolazioni previste nel decreto CER
Incentivo in tariffa
Per chi costituisce una Comunità Energetica Rinnovabile sarà possibile ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza finanziabile è pari a complessivi cinque gigawatt (GW), con un limite temporale fissato a fine 2027. Questa misura è rivolta a tutto il territorio nazionale: dal piccolo comune alla città metropolitana.
Stando alle anticipazioni del decreto CER sarebbero previste tre fasce di tariffe premio spettante da applicare all’energia condivisa incentivabile:
- per impianti di potenza sopra i 600 kW, una tariffa fissa di 60€ per MWh più una tariffa variabile con tetto ai 100€ al MWh;
- per impianti tra i 200 e i 600 kW, una tariffa fissa di 70€ per MWh più una tariffa variabile con tetto ai 110€ al MWh;
- per impianti tra sotto i 200 kW, una tariffa fissa di 80€ per MWh più una tariffa variabile con tetto ai 120€ al MWh;
l testo prevede inoltre un premio di 4€ per MWh per le Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria e Abruzzo) e di 10€ per MWh per le regioni del Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto)
Contributo a fondo perduto
È rivolto ai comuni sotto i 5.000 abitanti e prevede un contributo fino al 40% degli investimenti. La potenza agevolabile è di almeno pari a 2 GW fino al 30 giugno 2026. Questo contributo è cumulabile con l’incentivo in tariffa.
Le agevolazioni per le Comunità Energetiche Rinnovabili: beneficiari e interventi ammissibili
Sono beneficiarie le Comunità Energetiche Rinnovabili CER ovvero i gruppi di persone che scelgono di unirsi per autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili. Le CER possono essere costituite da cittadini, enti locali, associazioni, condomini, terzo settore, cooperative, enti religiosi e piccole e medie imprese.
I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse. Per l’agevolazione a fondo perduto l’intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti.
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