Triplicare la capacità installata di energia rinnovabile (portandola almeno a 11 TW) e raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica (portandolo dal 2 al 4 per cento annuo) entro il 2030: queste le proposte avanzate dalla Commissione europea, il 2 dicembre a Dubai, che sono state accolte anche dalla presidenza della COP28 e da 118 Paesi.
D’ora in poi, l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) e l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) contribuiranno, prima di ogni COP, alla pubblicazione di un riesame annuale degli sviluppi mondiali necessari al conseguimento degli obiettivi prefissati.
“Con questo impegno globale abbiamo costruito un’ampia e forte coalizione di Paesi impegnati nella transizione verso l’energia pulita. Siamo uniti dalla convinzione comune che, per rispettare l’obiettivo di 1,5 ºC stabilito dall’Accordo di Parigi, sia necessario eliminare gradualmente i combustibili fossili. Cominciamo triplicando le energie rinnovabili e raddoppiando l’efficienza energetica”, ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.
Today, over 118 countries sign up to the EU’s Global Pledge to double global energy efficiency and triple renewables capacity.
We have built a truly global coalition ↓ https://t.co/4RP780fhUw
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) December 2, 2023
“Nei prossimi due anni investiremo 2,3 miliardi di euro del bilancio unionale per sostenere la transizione energetica nell’UE e in tutto il mondo. L’impegno e il sostegno finanziario creeranno posti di lavoro verdi e contribuiranno a una crescita sostenibile attraverso un investimento nelle tecnologie del futuro e, naturalmente, ridurranno le emissioni, che è l’obiettivo principale del nostro lavoro alla COP28”.
Le affermazioni di Sultan Al Jaber
L’UE, difatti, chiede azioni concrete per eliminare gradualmente i combustibili fossili in tutti i sistemi energetici a livello mondiale, e promette di sostenere un linguaggio che rispecchi quest’ambizione nella decisione finale della COP28. La battaglia si prospetta difficile, alla luce di quanto affermato da Sultan Al Jaber, presidente della COP, nonché AD della compagnia petrolifera ADNOC: “Nessuno studio scientifico dimostra che l’abbandono delle fonti fossili ci permetterà di mantenere il riscaldamento globale al di sotto degli 1,5 gradi. Bisogna essere seri e pragmatici: indicatemi una strada per il phase-out che sia compatibile con lo sviluppo socioeconomico, se non vogliamo far tornare il mondo all’era delle caverne”. Le dichiarazioni, riportate dal quotidiano britannico Guardian, risalgono al 21 novembre. Al Jaber si è difeso oggi in una conferenza stampa, affermando di nutrire il massimo rispetto nei confronti della comunità scientifica.
BREAKING: COP28 president Sultan al Jaber says he respects climate science.https://t.co/PAiZ4D1jU3
📺 Sky 501, Virgin 602, Freeview 233 and YouTube pic.twitter.com/dFNecRzVF0
— Sky News (@SkyNews) December 4, 2023
Il commento di REN21
L’impegno dell’Unione europea in termini di energie rinnovabili e di efficienza energetica “invia un segnale positivo da parte di questa COP, che è la prima a portare così tanta attenzione su questi temi. Ma la comunità delle energie rinnovabili definirà questi obiettivi globali ‘una vittoria storica’ solo quando verranno inseriti nei risultati finali della conferenza, insieme a un pacchetto di misure completo ed equo”, ha confermato Rana Adib, direttrice esecutiva di REN21, realtà multistakeholder impegnata nella promozione dell’energia pulita.
“La giusta transizione verso le energie rinnovabili in tutto il mondo richiede finanziamenti, competenze, riqualificazione e infrastrutture adeguate, che devono essere incluse in questo pacchetto COP”, ha concluso Adib.
Fonte: Canale Energia