La misura Hard to Abate (HTA), promossa da Invitalia, mira a sostenere ed incentivare progetti di investimento e progetti di ricerca e sviluppo tesi a favorire la decarbonizzazione dei processi industriali, principalmente attraverso l’utilizzo di idrogeno a basse emissioni di carbonio e/o rinnovabile, anche autoprodotto, ed eventualmente in via residuale all’elettrificazione dei processi produttivi.
L’incentivo, un contributo a fondo perduto, è promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed è gestito da Invitalia. La dotazione finanziaria, a valere sulle risorse messe a disposizione dalla Missione 2, Componente 2 del PNRR per l’attuazione dell’Investimento 3.2 “Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate”, è pari ad 1 miliardo di euro. Come per tutte le misure del PNRR, il piano di decarbonizzazione deve rispettare il principio DNSH (Do No Significant Harm).
Hard To Abate, le specifiche dell’incentivo
L’incentivo, erogato nella forma di contributo a fondo perduto, sostiene i piani di decarbonizzazione industriale finalizzati alla sostituzione di almeno il 10 per cento del metano e dei combustibili fossili utilizzati nei processi produttivi dei settori altamente inquinanti con idrogeno a basse emissioni di carbonio, nei settori oggi più inquinanti e difficili da riconvertire e che utilizzano i combustibili fossili come fonte di energia (cemento, cartiere, ceramica, industrie del vetro, ecc.).
La dotazione finanziaria di Hard To Abate è pari a 1 miliardo di euro ed è destinata per:
450 milioni di fondo perduto al sostegno di progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio e di progetti di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile;
550 milioni di fondo perduto per il sostegno di progetti di investimento che prevedono l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali;
Ogni progetto deve prevedere costi e spese ammissibili non inferiori a 500 mila euro e deve essere ultimato entro 36 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni e comunque entro e non oltre l’11 maggio 2026.
Possono beneficiare delle agevolazioni offerte da Hard To Abate le imprese di qualsiasi dimensione, anche in forma congiunta, e gli Organismi di Ricerca (in qualità di co-proponenti) che intendono realizzare un piano di decarbonizzazione industriale.
I Piani di decarbonizzazione presentati in forma congiunta devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, a cui possono partecipare massimo 5 soggetti, ivi compreso il soggetto capofila e previa indicazione dello stesso.
Il 40% delle risorse è destinato alla realizzazione di progetti e interventi finalizzati alla sostituzione di più del 90 per cento del metano e dei combustibili fossili nei processi produttivi con idrogeno a basse emissioni di carbonio.
Il 40% delle risorse è riservato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
I Piani di decarbonizzazione industriale devono prevedere in alternativa la realizzazione di:
- un progetto di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale per l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali;
- un progetto di investimento che preveda l’uso di idrogeno a basse emissioni di carbonio in processi industriali;
- un progetto di investimento per la produzione di idrogeno rinnovabile in sostituzione di idrogeno grigio;
Consulmarc Sviluppo: assistenza nel project design dei progetti
Consulmarc Sviluppo è forte di oltre 30 anni di esperienza maturata al servizio di enti ed imprese, nel sostenere finanziariamente progetti di investimento con fondi europei e strumenti di finanza agevolata e straordinaria.
Il suo team di lavoro vanta grande esperienza nel project design e fund raising, soprattutto in coerenza con le politiche legate alla finanza sostenibile, in allineamento ai criteri ESG che misurano l’impatto ambientale e l’evoluzione digitale, il rispetto dei valori sociali e gli aspetti di buona gestione. Dispone inoltre di elevate competenze connesse al principio DNSH (Do No Significant Harm), il quale prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente.
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FONTE: Invitalia